L'ayurveda in cucina - Dott. Silvano Pomari

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L'ayurveda in cucina

La cucina
 
 
 
 
 
 

Questa affascinante e complessa scienza, oltre ai preparati di erbe e radici di piante, ai massaggi e molti trattamenti disintossicanti e curativi, dà un’enorme importanza all’alimentazione come pratica fondamentale per la salute del corpo e dell’anima.

 
 

Secondo l’Ayurveda, l’essenza di ogni creatura è costituita da 5 elementi (terra, acqua, fuoco, aria ed etere), i quali si combinano in modo diverso dando luogo a tre tipi di costituzioni o energie (dosha): Vata (predominio di aria ed etere), Pitta (fuoco ed acqua) e Kapha (acqua e terra) o una loro combinazione.

A seconda del tipo di energia dominante, vengono suggeriti cibi e spezie capaci di equilibrare il proprio dosha. Il menu ayurvedico cerca dunque di rispettare le necessità di ogni singola persona, influendo attraverso il gusto dei cibi sull’equilibrio delle forze che regolano l’organismo.

 
 

Si identificano sei gusti (rasa) che svolgono un’azione specifica attraverso le loro qualità (guna).

Dolce. Ha un effetto calmante. Alimenti che rientrano in questo gusto sono riso e cereali in genere, patate dolci, pasta, dolci.

Acido/Aspro. Ha un effetto lievemente riscaldante e favorisce la digestione. Esempi di cibi aspri sono: limoni e in generale tutti gli agrumi.

Salato. Stimola le ghiandole surrenali e in piccole quantità rinforza l’ossatura e aumenta la digestione, mentre diventa dannoso in quantità eccessive. Tra i cibi salati di uso comune ci sono sale, alghe marine, noccioline, patatine e simili prodotti confezionati, cibi fast-food e cibi in scatola.

Piccante/Pungente. Stimola il metabolismo, riscalda e purifica. È un cibo leggero e secco, ne fanno parte: peperoncini, aglio, cipolle e tutte le spezie piccanti.

Amaro. Purifica e depura, è il cibo più freddo e leggero. Comprende insalate, ortaggi a foglia scura, alcune erbe aromatiche.

Astringente. Non solo molti gli alimenti che hanno un gusto prevalentemente astringente (melagrane, mirtilli, mele selvatiche, e mele cotogne, frutta acerba), tuttavia molti cibi hanno il gusto astringente come secondario (cerali, legumi, verdure).

Questi sei gusti si dovrebbero combinare in modo da mantenere o ristabilire l’equilibrio energetico di ciascun individuo.

Poiché la cucina ayurvedica è nata in India, essa ha molte cose in comune con la cucina indiana. Si tratta di una cucina prevalentemente vegetariana.

Ciò che caratterizza questa cucina e la differenzia fortemente dalla cucina occidentale, è l’uso delle spezie. Sono proprio le spezie e le erbe aromatiche alla base della cucina ayurvedica, poiché queste possiedono proprietà particolari in grado di rafforzare e stimolare gli organo e le ghiandole del sistema digerente.

Le spezie funzionano dunque come “combustibile”  per accendere il fuoco della digestione, non solo infatti stimolano l’appetito e i succhi gastrici, ma svolgono anche un’attività espettorante (per esempio nel caso di bronchiti e sinusiti) e attivatrice del metabolismo.

È importante usarle in modo equilibrato e personalizzato.


 
 
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